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Chitarra

Presentazione del concerto in solo “Under The Trees”
  • Novembre 2, 2024

Nel 2024 è uscito, prima nelle principali piattaforme di streaming,  poi stampato su  cd, l’album “Under the trees” di Stefano Scatozza.

Lalbum contiene una raccolta di composizioni di Stefano Scatozza per sola chitarra con corde in nylon, quella che tutti chiamiamo ”chitarra classica”, anche quando il repertorio che ci si suona non è propriamente classico. I brani di questo primo esperimento solista sono ispirati dalla musica dei popoli e dal jazz. 

Il titolo Under the trees” è dedicato agli alberi, fonte di energia e bellezza, che continuano a vivere nella vibrazione di  molti strumenti musicali

 Il concerto “Under the trees” unisce l’esecuzione delle composizioni al racconto del processo creativo che le ha generate. Il concerto diventa anche così una chiacchierata sull’esperienza personale di compositore. Stefano cerca di raccontare come questa dimensione creativa si colleghi al quotidiano vivere, agli affetti, alle relazioni, al lavoro, alla società intorno. Per esempio alcuni brani sono stati ispirati dall’esperienza del lockdown e delle trasformazioni psicologiche individuali e collettive che ne sono scaturite, altri sono ispirate agli affetti familiari, altri ad immagini e luoghi particolari. Senza voler condizionare troppo il pubblico, una “guida all’ascolto” consente di entrare nella musica con una diversa disposizione e consapevolezza. 

Joyful Departure, un bel brano di Ralph Towner
  • Giugno 4, 2024

Ognuno di noi ha, come musicista, degli “spiriti guida” .Cristina Donà, secondo me la migliore autrice di canzoni italiana, ha dedicato ai suoi “spiriti guida” un bello spettacolo che ho avuto la gioia di andare ad ascoltare di recente. Io ho i miei. A volte ho avuto nella vita la possibiità di conoscerli e frequentarli, altre volte li ho visti da lontano, o ne ha letto o ascoltato i lavori.  È questo il caso di Ralph Towner, che ho scoperto negli anni ’90 grazie alla colonna sonora da lui realizzata di “Un’altra vita”, un film piuttosto duro di Carlo Mazzacurati, ambientato in vie di Roma molto vicine a quella in cui abito. Ho iniziato allora ad interessarmi alla sua musica, sono andato ad ascoltarlo in concerti con gli Oregon, il suo gruppo, e poi in concerti in solo. Non ho mai avuto il coraggio di avvicinarlo. Sono molto restio a questo tipo di cose. Raramente mi faccio avanti, ho una mia timidezza. Ho sempre desiderato conoscerlo di persona e ascoltarlo parlare di musica e di chitarra. Chissà, prima o poi capiterà.

Anni fa proposi al mio amico Stefano Donegà, che allora studiava con me, di trascrivere Joyful Departure, nella versione per chitarra sola. Provai allora anche a suonarla, ma ero troppo impegnato in altre faccende, soprattutto didattiche. Qualche giorno fa la trascrizione di Stefano è riemersa dal mio quaderno di appunti, ho preso la chitarra e ho iniziato a studiare questo bel pezzo di musica.

Ne è venuto fuori un piccolo video di studio quotidiano

 

e un video di analisi che vi invito a seguire.

 

Joyful Departure, analisi

Joyful Departure, studio casalingo

Due brani con le accordature aperte (DADGAD)
  • Aprile 16, 2024

A novembre 2023, finito di registrare e mixare l’album “Under the trees”, sotto le dita sono apparsi, da soli, due nuovi brani, “Ground” e “Flowers”. Che fare?

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